Prestigioso scenario architettonico dentro il quale convivono diversi percorsi e momenti culturali, gli ex Caselli daziari di Porta Venezia aprono le porte alla città e alla nazione, tornando al loro splendore originario. Esempio di alta architettura del secolo scorso, progettati dall’architetto Vantini nel 1826, luogo altresì depositario di memoria storica dopo l’incuria e l’abbandono di lunghi decenni, oggi dimora comune, al servizio della collettività. Un simbolo concreto dove le parole produzione e artigianalità vogliono dire anche servizi, cultura, benessere sociale e civile. Cultura in primo luogo a difesa della nostra identità promossa in collaborazione con la rinomata Accademia della Crusca, presente negli spazi espositivi della Casa del Pane, al piano di ingresso del Casello Ovest, con una mostra storica permanente sulla storia della lingua italiana. Un percorso artistico che intende illuminare la coscienza linguistica nazionale, partendo proprio da Milano. Gemellaggio che vede per la prima volta nella storia il rinomato Ente fiorentino, nato nel 1582, spostarsi da Firenze per diffondere sul territorio nazionale i propri valori. Un accostamento tra un bene primario come il pane, alimento fondamentale e quotidiano, e la lingua, strumento altrettanto fondamentale e quotidiano per la comunicazione. Cultura, dunque, come espressione di un popolo, ma anche come conoscenza ed educazione. Gli ex Caselli di Porta Venezia aprono nuovamente le porte alla vita sociale e civile per diventare punto di incontro della cittadinanza. Luogo dove possano trovare spazio e dialogo le realtà più differenti, ospitando, sempre nel Casello Ovest, ai piani superiori, la Biblioteca del Pane e dell’Alimentazione Fondo Luraschi-Marinoni, con un patrimonio librario di oltre seimila tomi, e sale destinate a happening, eventi artistici e culturali, mostre di pittura nonché il Museo del Pane. Un sodalizio tra mondo artigianale e universo artistico milanese, foriero di sviluppi e di arricchimenti per l’intera comunità in cui viviamo. Un modello-Milano in cui l’espressività artistica esce dai suoi luoghi deputati per entrare in spazi cittadini capaci di veicolare ‘valori’ e ‘segni’ attraverso percorsi alternativi e differenti forme di comunicazione. Con un’attenzione spiccata per il mondo dell’arte contemporanea, secondo la volontà comune di volere andare ben oltre la rappresentatività del segno pittorico ed estetico dei singoli autori di volta in volta ospitati. Uno sguardo davvero proteso al futuro, ricco di pensieri, richiami e riflessioni sull’universo delle nuove generazioni e della loro lettura del presente. Un dialogo in senso lato tra passato, presente e futuro. Cultura, infine, come sapere da tramandare e formazione permanente, dove l’arte e il mestiere si incontrano per offrire ai giovani non solo un futuro lavorativo ma anche esistenziale, fatto di autonomia e creatività. Un tempio bianco, chiamato “Accademia Europea di Panificazione e Pasticceria”, situato ai piani alti del Casello Est, dove grandi mastri panificatori tengono corsi per apprendisti e lezioni di aggiornamento professionale. Un restauro dunque che testimonia il valore di una categoria, quella dei Panificatori, che ha fatto del proprio mestiere un servizio e un’arte protesa verso la collettività.
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